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Via delle Lenze costituisce un "filamento urbano", che dal centro di Barbaricina giunge sino all'ingresso secondario della tenuta di S. Rossore. La realizzazione dell'intero complesso, sorto inizialmente come centro di allevamento ed allenamento di cavalli da corsa, risale all'anno 1950; esso nacque e si sviluppò su idea della proprietà di allora: Societa' Allevamento Razza Latina s.p.a., e tale attività vi si svolse fino all'anno 1972, anno in cui l'intero complesso fu abbandonato; in quegli anni infatti la scuderia perse la possibilità di collegarsi direttamente all'ippodromo di S. Rossore, proprio in ragione della realizzazione di edifici residenziali sul lato Nord di via Delle Lenze. La superficie complessiva dell'intera proprietà e' di 19793 mq, la sua caratteristica principale consiste nell'esistenza lungo i confini ed in alcune zone al suo interno di alberature assai vistose costituite da pini e lecci; una porzione dell' intera superficie di circa 7500 mq, ospita il galoppatoio, di cui attualmente sono presenti solo tracce. Tutti i fabbricati sono costruiti in mattoni a faccia vista per la parte strutturale, mentre i tamponamenti sono realizzati sempre in mattoni a faccia vista in alcuni fabbricati mentre altri sono in pietra, lasciata anch'essa a faccia vista. Il piano di recupero proposto, prevede il parziale cambio di destinazione d'uso, destinando tutti gli edifici esistenti ad abitazioni unifamiliari e bifamiliari. Il progetto prevede di mantenere tutti gli edifici esistenti, salvo la demolizione di alcune parti per quelli di minor valore architettonico, integrando con modeste aggiunte architettoniche esterne la struttura degli edifici attuali, in modo da riorganizzare l'intero complesso e migliorare la qualità abitativa delle singole unita', organizzando tipologie edilizie adeguate ad abitazioni unifamiliari e bifamiliari di qualità elevata e immerse nel verde. Tali aggiunte architettoniche, proprio per consentire una migliore lettura dell'esistente, saranno da realizzarsi in materiali diversi, ad esempio con finitura di intonaco in pasta, da quelli con cui sono stati realizzati i manufatti originari. Esse costituiscono una sorta di "quinta scenica" attraverso la quale sarà sempre possibile percepire l'originaria tessitura muraria dei fabbricati, fatta di pietre o di mattoni.